13 dicembre 2021
Contribuire a contrastare, anche attraverso un uso consapevole del linguaggio, le barriere culturali che ancora oggi ostacolano una piena partecipazione delle persone con disabilità. È questo l’obiettivo di “Disabilità, iniziamo dalle parole - pdf”, la pubblicazione dell’Agenzia delle Entrate rivolta al personale, realizzata con il patrocinio del Ministro per le disabilità, che è stata pubblicata oggi sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it e sul portale intranet. La guida, redatta in attuazione del Piano triennale di azioni positive 2021-2023 dell’Agenzia, prende le mosse dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di cui proprio oggi si celebrano i 15 anni dell’approvazione, ed è finalizzata a sviluppare nuove consapevolezze e sensibilità riguardo alla disabilità, con l’intento di contribuire a contrastare gli ostacoli culturali e gli atteggiamenti stigmatizzanti che ancora si muovono attorno ad essa.
Le parole come “ponti” verso una realtà partecipata - La pubblicazione focalizza l’attenzione sul linguaggio utilizzato per parlare di disabilità partendo dal presupposto che le parole che usiamo sono importanti per recuperare una semantica neutra e per questo inclusiva. Alla base, la volontà di rendere l’ambiente lavorativo un luogo in cui ci si senta tutti a proprio agio: nel perseguire interessi fondamentali per il Paese, infatti, l’Agenzia delle Entrate ritiene essenziale l’apporto di ciascuno.
“Con questa guida vogliamo contribuire alla costruzione di una realtà, non solo interna all’Agenzia, più positiva, equa e partecipata - afferma il Direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini - in cui ogni persona possa sentirsi accolta e riconoscersi. A partire proprio dalle parole, che sono la veste dei nostri pensieri”.
L’impegno delle Entrate nel Piano 2021-2023 - Con l’attuale Piano triennale di azioni positive, l’Agenzia ha assunto impegni precisi per promuovere le pari opportunità e un linguaggio non discriminatorio. Fra questi, le iniziative per facilitare l’inserimento e l’inclusione; i progetti formativi e informativi specifici per tutto il personale; la ricognizione nazionale degli ausili necessari a garantire piena partecipazione; gli strumenti di contrasto alle discriminazioni.